Ieri sera ho pubblicato una storia con la mia cena e un paio di persone mi hanno chiesto cosa fosse l’Ashwagandha, a cosa servisse ecc.

Ho deciso di scrivere un breve articolo sul tema, giusto per inaugurare la sezione “integrazione” con un prodotto che reputo estremamente utile, se utilizzato con poche semplici accortezze.

L’Ashwagandha o Ginseng Indiano, è un prodotto ottenuto dalle radici della pianta Withania Somnifera, un erbusto della stessa famiglia del pomodoro e della melanzana (solanacee).

I composti di principale interesse fitoterapico si trovano all’interno delle radici di questa pianta. In particolare troviamo i witanolidi, molecole dalle spiccate proprietà anti-infiammatorie, neuro-protettive, anti-cancerogene ed adattogene.

Per andare dritti al sodo, l’Ashwagandha è un integratore in grado di fornire i seguenti benefici:

  1. Riduzione di stress e ansia: l’ashwagandha è in grado di modulare efficacemente i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), favorendo il rilassamento e migliorando il sonno.
  2. Controllo di glicemia e trigliceridi nel sangue: gli studi non sono solidissimi su questo punto, ma in almeno un paio di casi l’ashwagandha si è dimostrata efficace nel migliorare questi parametri ematici. In uno studio l’ashwagandha ha, inoltre, mostrato anche un piccolo impatto sulla riduzione del colesterolo LDL (cosiddetto colesterolo cattivo) ed un moderato impatto sulla riduzione del colesterolo totale.
  3. Incremento di forza e massa muscolare: il cortisolo è un ormone catabolico… lo stress protatto nel tempo (cortisolo elevato a lungo termine), in generale, è nemico della performance neuromuscolare. La capacità di modulare il cortisolo dell’ashwagandha è in grado di migliorare l’assetto ormonale – non dimentichiamo che cortisolo e testosterone sono ormoni antagonisti. Il cortisolo impatta in modo marcato la funzione gonadica. In generale, a cortisolo alto corrispondono bassi livelli di testosterone.
  4. Miglioramento della fertilità maschile: vedi punto precedente. Cortisolo più basso=migliore funzionamento del apparato riproduttore.
  5. Miglioramento della concentrazione e della memoria: il cortisolo elevato a lungo termine è nemico anche del cervello, in particolare perchè lo stress non consente di riposare correttamente, con tutte le conseguenze del caso. Il sonno ha un ruolo FONDAMENTALE nelle nostre vite – prossimamente scriverò un articolo dedicato a questo tema. Alcuni studi hanno, inoltre, dimostrato gli effetti neuroprotettivi di questa pianta, nonchè la capacità di favorire la crescita delle cellule nervose e migliorare la salute generale del sistema nervoso.
  6. Salute del cuore: l’ashwagandha sembra migliorare anche parametri come vo2max e funzionalità cardiaca. Anche in questo caso, la ricerca non è particolarmente approfondita, ma se pensiamo che stress e ipertensione sono fattori di rischio centrali nelle problematiche cardiovascolari è facile ipotizzare che gli effetti benefici rilevati siano concreti.

I dosaggi rilevati sicuri e utilizzati negli studi sugli umani vanno da 120mg a 1000mg al giorno.

600mg al giorno sembra essere il dosaggio ottimale per massimizzare i benefici riducendo al minimo il rischio di effetti negativi.

Tra i principali possibili effetti negativi dell’Ashwagandha troviamo costipazione, congestione nasale, perdita di appetito e, in alcuni soggetti, letargia.

Su reddit alcuni utenti lamentano fenomeni di anedonia dopo un utilizzo a lungo termine, ma ad oggi non ci sono evidenze concrete sul tema.

Non sono un medico, nè tantomeno uno neuropsichiatra, quindi mi sto lanciando in un volo pindarico qui, ma penso sia verosimile che una riduzione troppo marcata e a lungo termine del cortisolo vada a modulare anche la produzione di catecolamine (tra cui troviamo anche la dopamina, il neurotrasmettitore della ricompensa).

Al momento, comunque, la ricerca suggerisce che i benefici superino di gran lunga gli effetti collaterali.

Penso, ad ogni modo, che sia buona cosa evitare un utilizzo a lungo termine, nonchè assumere questo integratore solo la sera, per godere dell’effetto modulatore sul cortisolo, riposando al meglio, ma lasciando la possibilità all’ormone dello stress di funzionare a pieno regime durante il giorno.

Ovviamente è altrettanto buona cosa consultarsi con il proprio medico prima di assumere un integratore nuovo, in particolare se si assumono farmaci in concomitanza o se si hanno condizioni mediche particolari.

Mattia

Ashwagandha o Ginseng Indiano, è un prodotto ottenuto dalle radici della pianta Withania Somnifera